è meglio essere acidi oppure alcalini? E perchè sono correlati alla salute o alla malattia? Scopri di più leggendo l'articolo

È meglio essere acidi oppure alcalini? Cos’è l’acidosi?

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Sicuramente è meglio essere ALCALINI, in quanto il nostro sangue è alcalino e si aggira tra il 7,38 e il 7,42 di pH.

Nel caso in cui il pH del sangue si sposti troppo al di sotto o al di sopra del suddetto intervallo, per un periodo prolungato, può succedere che si manifestino disturbi o malattie.

In più, per la nostra salute, è molto importante mantenere il nostro organismo in equilibrio acido – basico, cioè cercare di mantenere in equilibrio la quantità di acidi e di alcali (basi) presenti nei tessuti e nei fluidi (sangue, saliva e urina) del corpo umano.

Se in una sostanza aumenta la presenza di ioni idrogeno, anche il livello di acidità aumenta.

La scala del pH va da 0 a 14, il 7 viene considerato neutro, né acido, né basico, i gradi sotto al 7 sono considerati acidi, quelli sopra al 7 basici o alcalini.

Cos’è l’acidosi?

È quando gli acidi, delle varie sostanze assunte, si accumulano a un livello tale che l’organismo non è più in grado di neutralizzarli o eliminarli.

L’iperacidità cronica inoltre, produce un ambiente ematico povero di ossigeno e alimenta lo sviluppo di microrganismi nocivi nel flusso sanguigno, tra cui: batteri, funghi, muffe, lieviti e virus.

Di seguito elenchiamo i problemi di salute più comuni che possono scaturire da un organismo iperacido.

1) Attività enzimatica ridotta.                                                                                                               Gli enzimi sono sostanze chimiche che fanno innescare particolari reazioni biochimiche, affinché i sali minerali, le vitamine e gli ormoni possano svolgere le loro funzioni.

Alla base di un’attività enzimatica normale c’è la digestione, l’immunità, la riproduzione, la respirazione, e numerose funzioni cerebrali tra cui il movimento, la parola ed il pensiero.

2) Demineralizzazione.                                                                                                                             La demineralizzazione avviene, quando l’organismo, per tamponare o neutralizzare l’acidità in eccesso, nei fluidi e nei tessuti, va ad attingere le riserve di minerali alcalini, soprattutto calcio, potassio magnesio, che vengono immagazzinati in tutti i tessuti del corpo.

Chiaramente questo prelevamento va a creare una carenza, che si può ripercuotere sulla funzionalità organica.

Tra gli effetti collaterali meno gravi di una prima forma di demineralizzazione ci sono: unghie fragili, pelle secca e screpolata, gengive sensibili, perdita di capelli.

Tra gli effetti collaterali più gravi ci sono: osteoporosi, logoramento dei dischi vertebrali, il che può portare a un mal di schiena cronico o a sciatalgia, reumatismi, maggiore predisposizione per le carie, sensibilità nei denti, ad alimenti caldi e freddi.

3) Sistema immunitario più debole, meno produzione di globuli bianchi.

4) Infiammazioni del tratto urinario, cistite.

5) Sudore acido, che provoca chiazze cutanee, eczema, orticaria o prurito alla pelle.

6) Invecchiamento cellulare precoce, in quanto le cellule, se esposte continuamente ad un ambiente eccessivamente acido muoiono prima.

7) Stanchezza, minor resistenza fisica e sindrome di stanchezza cronica.                                L’iperacidità riduce le riserve di ossigeno, fondamentale per una funzionalità cellulare normale.

8) Sviluppo di microrganismi nocivi, causa la riduzione di ossigeno disponibile nel sangue, per via dell’iperacidità.

9) Carenza di ossigeno nel sangue.                                                                                                           L’acidità aumenta la viscosità del sangue, interferendo con la circolazione e l’assimilazione di ossigeno.

In mancanza di alcalinità, nel pH del sangue, l’ossigeno non può venire dissociato dall’emoglobina ed essere condotto a cellule e tessuti.

Tra i sintomi più comuni dovuti alla carenza di ossigeno ci sono: capogiri, dolori muscolari, irritabilità, problemi circolatori, scarsa concentrazione, tendenza a malattie, quali raffreddori ed influenza, depressione, infezioni, perdita di memoria, problemi digestivi, stanchezza.

Nozioni tratte dal libro: “I benefici dell’acqua alcalina. L’importanza dell’equilibrio acido-basico per la nostra salute” di Ben Johnson – Edizioni il Punto d’Incontro

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6 pensieri su “È meglio essere acidi oppure alcalini? Cos’è l’acidosi?

    1. elenabagnoli Autore articolo

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      Rispondi

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