Parlare di prevenzione, in Italia, sembra ancora strano.
Per quale ragione?
Sicuramente possiamo dire che la parola “prevenzione” non rientra tra i principali pensieri della maggior parte delle persone.
La parola “benessere”, ad esempio, rientra già molto di più, ma solo per via dei ritmi stressanti con cui viviamo.
Ebbene noi ci siamo dati la seguente spiegazione: se sono un quarantenne o un cinquantenne, che non ho acciacchi ed ho i miei genitori ottantenni o novantenni in perfetta forma, difficilmente penso a quali possano essere le buone abitudini per mantenermi in salute.
Chi ha questa fortuna deve considerare che le generazioni nate negli anni 30, erano abituate a muoversi più di noi, a fare di calcolo più di noi, e a mangiare cibo più genuino, cioè contenente più sali minerali.
Chi è quarantenne o cinquantenne oggi si muove di meno, mangia peggio e anche se sta attento all’alimentazione, il cibo, di cui si nutre, contiene comunque meno sali minerali, perché nasce da un suolo più povero di sostanze organiche.
Vive in un ambiente più inquinato, il che significa maggiore produzione di radicali liberi.
È sicuramente più stressato e quindi aggiungiamo altri radicali liberi.
Chi è nato negli anni 60 e 70, perciò, parte con basi meno solide rispetto a chi è nato negli anni 30, anche se adesso sta benissimo.
Non a caso, tuttavia, sono in aumento le persone in sovrappeso, le persone che soffrono di problemi cardiovascolari, le persone che soffrono di diabete di tipo 2 o di dolori articolari, come artrosi, cervicale, mal di schiena, ernia del disco, ecc…..
In più i cinquantenni e quarantenni di oggi devono tenere conto di un altro fattore.
Nei prossimi anni, gli Stati faranno sempre più fatica a sostenere e a garantire un servizio sanitario adeguato, a causa del numero troppo elevato di malati cronici.
Negli Stati Uniti, che hanno un’alimentazione peggiore della nostra, questo fenomeno inizia ad essere già evidente adesso.
Se dunque consideriamo il contesto evidenziato, la parola PREVENZIONE, è ancora un’eresia?
Noi siamo convinti di no.
Ma in tutto questo, probabilmente il principio di Pareto riesce ad essere ancora più significativo.
Il corpo umano, infatti, non si discosta molto da tale principio, chiamato anche la legge 80-20, la quale sostiene che la maggior parte degli effetti è dovuta a un numero ristretto di cause.
Per il corpo umano, avere un’alimentazione equilibrata, fare movimento, bere almeno 1,5 litri di acqua al giorno, fa veramente la differenza e significa avere meno patologie negli anni.
Per il corpo umano, un 20% di cause può creare un 80% di patologie, in quanto è tutto concatenato.
Da uno squilibrio nascono numerosi acciacchi e questi ne procurano degli altri.
Mangiare in maniera equilibrata, bere almeno 1,5 litri di acqua naturale non gasata e fare movimento significa, perciò, vivere con maggiore energia il presente ed il futuro.
Significa essere meno schiavi dei medicinali.
Ebbene come Effetto Vita, siamo specializzati in prodotti che possono migliorare il tuo benessere o possono contribuire a vivere meglio per chi è già acciaccato.
Bere acqua alcalina ionizzata, migliorare la microcircolazione con il Dispositivo Bemer utilizzare la Vitalizing Card significa utilizzare degli ottimi supporti, che ti consentono di avere meno bisogno di medici ed ospedali oppure di affrontare, con maggiore efficacia, le varie patologie di cui soffri.
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Articolo scritto da Elena Bagnoli